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Un assaggio della Valle Isarco - Resoconto finale: un’esperienza ricca di sfumature

26/11/2015

Percorrendo la strada che conduce in Valle Isarco mi rendo conto di quanto sia bello l’Alto Adige. Le cime innevate brillano irradiate dai raggi solari. Il giallo dorato dei vigneti si alterna allo sgargiante abito d’autunno dei latifogli.
Quando arrivo al vecchio Pacherhof di Novacella trovo ad accogliermi un Pastore Bernese di 6 anni, che con i suoi occhioni dolci mi si avvicina docilmente, scodinzolando e annusandomi. Incontro ovunque turisti entusiasti e schiamazzanti, pronti ad incamminarsi per le più svariate escursioni organizzate, con gli zaini pieni di provviste.
Gli appassionati di vino, invece, si dirigono senza indugio all’interno del maso dove Michael, il Capo cantina, sta già riempiendo i primi bicchieri. Io assaggerò 5 degli 8 vini bianchi previsti in degustazione. “La Valle Isarco dispone delle condizioni ideali per la produzione di questi vini, per i quali sono necessari terreni ghiaiosi, sabbiosi e ricchi di minerali” ci spiega l’esperto. Anche l’escursione termica, che qui si registra tra il giorno e la notte, è decisamente importante per la buona riuscita di un vino. Il primo che assaggiamo è un Müller Thurgau. Michael sorride e ci dice:” Come ben saprete, durante una degustazione il vino può essere sputato – anche se è un peccato quando è così buono”

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Come trasformare il vino in un piacere

„Un vino presenta diverse caratteristiche - che colore ha, che profumo ha , che gusto ha? Per riuscire ad apprezzarlo è necessario entrare in sintonia con il vino - solo così facendo lo si trasforma in un vero piacere. Perché se è vero che per capirlo è necessario possedere conoscenze tecniche particolari, quello che più conta è se questo nobile prodotto piace, oppure no” ci dice il Capo cantina.
Il Müller Thurgau viene descritto di colore giallo paglierino. Tutti fanno oscillare il bicchiere che hanno in mano. In un vino si possono riconoscere tantissimi sentori fruttati e proprio questi lo rendono apprezzabile. “Ma finalmente arriviamo al gusto” sorride il Capo cantina – “e per questo dobbiamo servirci di labbra e palato”. Michael ci spiega come l’essere umano riesce a riconoscere i sapori “La punta della lingua ci permette di percepire il gusto dolce, i lati della lingua i minerali, mentre la parte un po’ più interna della lingua ci fa percepire l’acidità”. “ Il Müller Thurgau del Pacherhof è un vino molto leggero e leggermente mosso, con un’acidità spiccata” ci dice “Per questo si presta molto bene in abbinamento ad antipasti e a pesce cotto al vapore”.

Il secondo vino lo assaggiamo su una terrazza ed è lì che io perdo la parola – devo ammettere che è una cosa che mi succede davvero raramente. Solo la vista sulle montagne, di cui si gode da qui, basterebbe e invece a questa, per incorniciare il tutto, si aggiungono anche i bellissimi vigneti ed un magnifico giardino in un’incredibile varietà di colori autunnali.

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Michael ci accompagna in uno dei 4 locali della cantina, passando davanti a botti all’interno delle quali la famiglia Huber fa fermentare i crauti di propria produzione. Gli ospiti rimangono esterrefatti. All’interno della cantina le botti sono allineate e si alternano, alcune in legno d’acacia, altre in rovere. Sono proprio questi legni che contribuiscono a rendere più morbidi i vini e a fissarne il colore, seppur la qualità degli stessi deve essere garantita innanzitutto dalla vigna.
Entriamo quindi nella sala di degustazione – il locale che più mi è piaciuto in questa giornata, dove lo stile antico si unisce a quello moderno creando una perfetta armonia. Nel mezzo della sala vi è un tavolo in legno massiccio, che spicca al centro della scena grazie ad un sistema di illuminazione di vero buon gusto. Assaggiamo un Riesling del Pacherhof, davvero una particolarità. Il bicchiere di Toni viene riempito per primo; non vede l’ora di assaggiare la novità. Questo vino ha una buona acidità, profuma di pera, albicocca e anche un po’ di sambuco. “La bottiglia ha una capsula dorata e ciò sta a significare che può rimanere in cantina ancora per un po’ – ma non più di 3-5 anni al massimo” spiega Michael. Abbassa quindi lo sguardo sul tavolo, o meglio sul tagliere di speck e formaggio, ormai mezzo vuoto, e dice “Finché non avrete finito lo Speck non potremo assaggiare il prossimo vino, perché non si adatta a questo tipo di pietanza”

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Il vino rende felici – lo ha detto anche Goethe


Il nostro ultimo vino è un „Sylvaner – Alte Rebe”, è un vino speciale, da bere solo in occasioni speciali. Le viti su cui cresce quest’uva hanno più di 40 anni. È un vino molto armonico e morbido. Profuma di ananas, banana e anche un po’ di pepe. “È un po’ come gli uomini” afferma Michael ridacchiando “Più invecchia e più migliora.. anche se il paragone non regge”.

Sorridenti e allo stesso tempo affascinati dal mondo del vino della Valle Isarco, abbandoniamo la sala di degustazione con la morbidezza del sapore del Sylvaner ancora in bocca. Alcuni si dirigono verso il locale in cui si trova la rivendita, altri si dirigono verso le macchine a caricare i preziosi acquisti già fatti.


L’hotel Bacherhof ha proposto ai suoi ospiti questo splendido viaggio nel mondo del vino per la prima volta nell’ambito della “settimana dei clienti abituali”, ed è stato un successo. Senza dubbio se ne organizzerà un secondo in autunno, perché tutti i partecipanti hanno espresso il desiderio di rivivere nuovamente la stessa esperienza.

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